UNA STORIA TUTTA ITALIANA.
L’Italia è il più grande produttore di Tabacco nell’Unione Europea, con 1000 aziende e 50000 lavoratori nella fase agricola. La settimana scorsa è stato fatto il più grande investimento da privato nella storia dello Stivale, 100 milioni dalla Philip Morris che diventeranno 500 totali tra 4 anni.La finalità della produzione Italiana è la combustione, che provoca il 30% delle patologie oncologiche e che, per via delle alte temperature, rilascia catrame e sostanze tossiche (Arsenico, Cianuro di idrogeno, Formaldeide, etc.) con conseguenti malattie cardiovascolari e respiratorie.
ANNI DI MUTAZIONI GENETICHE E AGGIUNTE CRIMINALI.
Ma quello non è tabacco, è semplicemente una pianta delle Solanacee dopo che l’uomo ci ha messo le zampe. Lo importò Cristoforo Colombo dopo aver capito le proprietà benefiche, era la pianta degli Indios, che fumavano senza alcun effetto collaterale, e degli Sciamani, che usavano per curare i pazienti.Caterina de Medici la chiamò Erba Nicotina che la definì “Erba di meravigliose virtù per ulcere, dermatiti e altre svariate patologie”.Grande disintossicante, analgesico, fitoterapico. Cura mal di testa, reumatismi e raffreddori; veniva usato contro i morsi dei serpenti, come fonte di proteine, i medici omeopatici lo usavano contro crisi di vomito e intossicazioni.Come tutte le piante, aveva grandi benefici, fino a che l’Homo Sapiens Sapiens ha notato che alle persone piaceva fumare, e tanto. Ha creato un business planetario modificando la pianta geneticamente, utilizzando fertilizzanti ed additivi chimici ed aggiungendo sostanze tossiche per aumentarne l’effetto e provocare dipendenza: missione compiuta!
Leave a Reply